<Mamma?>
<Sì amore?Asp.. Aspetta che prendo il pannolino nuovo, stai ferma lì sul letto, NON MUOVERTI!>
Mi giro trafelata a guardarla, tentando di aprire forsennatamente una nuova confezione di pannolini: quella s’è già tirata in piedi, sulle coperte, totalmente sorda alle mie istruzioni.
<Mamma> ripete lei, il dito puntato alla finestra.
<Cosa amore?>
<C’è papera.> afferma lei, seria.
<La papera? C’è una papera alla finestra?> chiedo sorridendole, pensando fosse un gioco.
<Mamma…C’è papera sul tetto.> insiste lei, l’aria di chi non sta per niente scherzando, indicando ancora la finestra.
Con la confezione di pannolini in mano, mi giro di scatto, strizzo gli occhi, metto a fuoco e …
Un grosso airone cenerino se ne sta sul tetto di fronte, l’espressione noncurante di chi incontra casualmente il tuo sguardo in tram.
<Visto? C’è papera. Sul tetto> ripete mia figlia, stingendosi nelle spalle.
Mi sembra di essere in un film della Walt Disney, di quelli con i disegni, che c’erano quando eravamo piccoli noi.
In un attimo, l’airone spiega le enormi ali e vola via: dentro ogni giorno, aguzzando la vista e accendendo la fantasia, si scova un misto fra favola, folle gioia e incredibile magia.