ITINERARIO LETTERARIO

PRIMA TAPPA: OMEGNA -ALLA SCOPERTA DI GIANNI RODARI

Cento Gianni Rodari, Edizioni Einaudi Ragazzi

Il progetto è quello di creare un “itinerario letterario”, delle piccole gite fuori porta alla ricerca di storie, avventure, personaggi, curiosità e libri, naturalmente, insieme ai bambini.

L’itinerario in questione, non ha ancora un nome, fondamentalmente perché mi sto spremendo le meningi ma non mi è ancora venuto in mente nulla di entusiasmante, ma abbiamo una prima tappa e già un piccolo bagaglio di esperienze bellissime condivise con la famiglia e gli amici, da raccontare.

Sì, sto parlando di quelle gite in cui si parte carichi come un asino in transumanza, con tanto di malloppino di agnelli ficcati nella sella: pannolini, cambi, l’ombrello “che non si sa mai” ( poi noi siamo Valsesiani, e si sa, “an bùn valsesian ‘nga sempri n’umbrela an man“), ma che poi sicuramente servirà e che si rovescerà con il vento; la merenda mezza schiacciata e il succo che ha perso chissà dove la cannuccia di carta , che quando la ritrovi comunque è inutile perché tanto si piega tutta appena inizi a bere: proprio quel tipo di gite là.

Ma parlo anche di escursioni meravigliose che vi faranno tornare a casa stanchissimi e felici, esperienze alla caccia di curiosità, leggende e personaggi fantastici;                                                                                    luoghi per stimolare la fantasia e                                                    dare ai libri una dimensione dinamica, regalare loro gambe con cui camminarci al fianco; braccia, con cui stringerci forte, e mani, con cui prendere quelle dei nostri bambini…perché i libri li porteranno lontano; li faranno sentire al sicuro e regaleranno loro il coraggio e la spinta per compiere nuove avventure.

Ma non solo a loro, ma anche a noi adulti, che come nessun altro abbiamo bisogno di ridiventare piccoli, qualche volta…

Come diceva Gianni Rodari, dobbiamo allenare il nostro “Orecchio Acerbo” e sintonizzarci così con i più piccoli.

 

 

Ieri abbiamo visitato Omegna, in provincia del Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte, comune posto all’estrema propaggine settentrionale del lago d’Orta,  prima tappa ufficiale del nostro viaggio narrativo.

(Narrativaggio? No, niente da fare).

 

(Libri fuori porta? Naaa, non ci siamo)

Omegna è il paese natale dello scrittore Gianni Rodari, e qui, troviamo il suo museo, un luogo interattivo, stimolante, dove i bambini possono manipolare, toccare e inventare… qui essi possono ascoltare le  “favole al telefono”, a quel telefono che aveva a casa la nonna, quello grigio con il disco, che per fare il numero lo dovevi far ruotare in senso orario fino al capolinea del metallo: per selezionare e ascoltare la storia, devi fare il    numero proprio così, al museo. Avete capito bene, non lo dovete “tachscrinare”, non lo dovete digitare o sfiorare, ma dovete proprio inserire il dito nel disco e ruotarlo, con quella cornetta in mano, sospesa a mezz’aria e in attesa, pesante e bellissima, con quel ricordo della nonna che a ogni numero fa il rumore del suo salotto e il profumo del suo sugo che sobbolle sui fornelli.

Voci leggono storie, rulli snodano racconti, giornali vecchi si sfogliano come un palmare, e i fogli, seppur di carta, non si consumano mai.

In questo museo c’è valorizzazione del territorio, c’è il racconto di una vita semplice, industriosa, fiorente e ricchissima di contenuti di qualche tempo fa, che tanto vorremmo fosse cara e conosciuta anche ai nostri bambini.

Fuori dal museo…

abbiamo ripercorso un parco diffuso ispirato al (dal) maestro ( Il Parco della Fantasia); abbiamo parlato a un telefono senza fili, dove mia figlia mi ha raccontato una storia e io le urlato quanto le voglio bene.

Laboratori, letture, giochi… in questo luogo non manca proprio nulla, la meraviglia e la scoperta sono a portata di mano e di piccole suole di corsa sul prato.

Abbiamo visto i germani atterrare su un fiume ribelle che va all’insù invece che andare all’ingiù, e imparato la sua lezione, ovvero che bisogna ragionare sempre con la propria testa. Il fiume in questione è la Nigoglia, che ha anche un motto tutto suo: “La Nigoia la va in su e la legg la fouma nu“( la Nigoglia va all’insù e la legge la facciamo noi).

I personaggi di Gianni Rodari escono letteralmente da ogni

angolo della città, li puoi inseguire e stanare passeggiando con gli occhi pieni del luccichio incantevole del lago d’Orta.

Torneremo sicuramente per una nuova avventura che stiamo progettando, proprio lì, sull’isola di San Giulio.

Intanto potreste dirmi se:

  • Vi è venuta voglia di una gita ad Omegna e al museo di Rodari?
  • Vi è venuta voglia di leggere e rileggere tutti i suoi libri finché non vi si sloga la lingua?
  • Non vedete l’ora di ammirare un fiume che va all’insù invece di andare all’ingiù?
  • Mi suggerite un nome per l’itinerario, che non mi viene in mente una ceppa di niente di creativo?
  • Avete qualche suggerimento per inserire una nuova tappa nel nostro itinerario letterario?
  • Ma anche vostra nonna aveva il telefono grigio a disco?

Nb. Cosa ci siamo portati dietro nella nostra prima gita? Il libro Cento Gianni Rodari, Einaudi Ragazzi, un bellissimo regalo di Natale che abbiamo letto mentre aspettavamo il dolce, a pranzo.

Cosa abbiamo preso di souvenir? C’era due volte il Barone Lamberto, ovviamente, per prepararci alla prossima avventura sul lago d’Orta!

Alla prossima!

Clara