Piedini morbidi, gambette traballanti, manine mignon, guance rubiconde e soffici capelli d’angelo:questo è l’IDENTIKIT del PAZZO che gira per casa distruggendo tutto come un Godzilla ubriaco e perdipiu, incacchiato nero.
Checché se ne dica, ci stiamo avvicinando ai due anni, da qualcuno titolati anche “Terrible Two”.
Ieri sera, ho letto una frase che descrive perfettamente, almeno a mio parere, questo particolare periodo fondamentale e stupendo, della vita dei nostri piccoli: “il momento in cui genialità brillante si mescola a delirio di onnipotenza”.
Detto in maccheronico, in quest’era i piccoli vogliono, come sempre, starvi appiccicati come la cozza allo scoglio, dormirvi con i piedi in faccia e presenziare quando fate la cacca, ma, IL CAMBIAMENTO SOSTANZIALE RISIEDE NEL FATTO CHE ORA, prima e durante ogni vostra azione, essi esigono fare DA SOLI QUALCOSA DI PERICOLOSO/AZZARDATO/ DIFFICOLTOSO/ COMPLICATO IN CONTEMPORANEA, utilizzando allo scopo, le tipiche movenze ed esternazioni gutturali del vandalo di periferia o l’atteggiamento estroverso e provocatorio dell’attivista anni ‘60, decisi in questo modo a mostrarvi la loro autonomia, capacità di autodeterminazione nonché comunicarvi ufficialmente la loro dichiarazione d’indipendenza.
Ed eccoli allora a voler provare il Chilly sul bidet per lavarsi i piedi, posizionare il vasino in equilibrio sul bordo della vasca per far pipì, arrampicarsi su uno sgabello e tirarsi ritti in piedi con le braccia tese tipo Rose sulla prua del Titanic con un’espressione mista fra la sfida e la risata malefica di Jafar.
Li potrete ammirare arrampicarsi come scimmie in totale autonomia sul seggiolino della macchina, rifiutare con decisione e senza motivazione precisa un completino per l’asilo preparato la sera prima, rotolarsi in pianti disperati nel tappeto perché ingiustamente interdetti dal protrarre un meritato pediluvio nella ciotola dell’acqua del cane.
E poi…conoscerete le mille declinazioni di un NO, TUONATO alla James Sullivan quando si allena per diventare spaventatore, corredato da urla da far cascare le orecchie e squagliare i timpani.
Dovrete trovare il giusto mezzo fra l’essere un paziente santone indiano e un autorevole e inflessibile educatore.
Mamma e papà, vi scoprirete a motivarvi l’un l’altro, a turno calati nei panni del direttore tecnico seduto in panchina:
“ calma, calma, non serve a nulla agitarsi”.
Ci saranno momenti al cardiopalmo che si svolgeranno a rallenty davanti ai vostri occhi: il vostro giovane virgulto che si strappa il pannolino urlando come un guerriero Fox per poi farlo ruotare come un lazo sulla testa, appena prima di correre via con le chiappette al vento, colto prontamente il vostro accenno allo scatto felino atto ad afferrarlo; il vostro amato erede che incrocia il vostro sguardo spaventato, avendolo scorto deambulare ondeggiando pericolosamente con un bicchiere colmo di latte, un brillio negli occhi furbi, una mano tesa del tutore, un grido che muore in gola -“Nooo amore..non farlo”- un gesto meccanico, serafico e crudele del piccolo, il liquido che si schianta sul parquet, una risata malefica e beffarda alla Joker che risuona in sottofondo.
E’ un’epoca fatta di un mix di urla, sensi di colpa, intervallati da Om in sanscrito per recuperare la calma, spaziati da parolacce modificate in corner e condita di baci e asciugate decise di lacrimoni a grandi occhi dolcissimi, per festeggiare la fine dell’ennesimo potente capriccio.
Stai crescendo amore mio.
L’ho capito benissimo, già da un po’, anche se ora ti stai industriando al massimo per renderlo palese.
Sei il tornado che divelta tutto, sei la voce squillante che riempie ogni stanza, il passo veloce che costella d’impronte l’intera casa.
Sei energia pura, occhi brillanti e affamati sul mondo.
Sei tutto l’amore che necessiti, che pretendi, che chiedi a gran voce e che non ti mancherà mai, per quanti cotton fioc ti infilerai nei calzini, per quanti kebap umani eseguirai nel tappeto del salotto, nonostante ogni riga sul muro, molestia e scossone alla televisione, tuffo, scivolata, mossa e inafferrabile e inarrestabile corsa forsennata.
Terrible two: TERRIBILMENTE AMATO, alla seconda.
