Storie di parodia quotidiana

Mia figlia arriccia, scuote, accarezza, increspa, ondula, cotona e agita ogni cosa

Mia figlia arriccia, scuote, accarezza, increspa, ondula, cotona e agita ogni cosa.

Il Claudio ha i capelli lunghi, io corti.

Lui li ha ricci, spessi, folti.

Io drittissimi, fini, nella generosa quantità del “giusto una manciata”.

Quando Lea sta in braccio a papà, gli arriccia sempre una ciocca. Se la gira e rigira nelle piccole mani, poi l’accarezza e la torce ancora, dolcemente.

Io cammino appena un passo dietro a loro, e mi godo la bellezza e la tenerezza di un momento perfetto: un attimo dove ogni cosa si inanella goduriosamente.

Mia figlia arriccia, scuote, accarezza, increspa, ondula, cotona e agita ogni cosa.

Prima che lei nascesse, facevo il bagno con la testa appoggiata al bordo della vasca, l’acqua immobile, il suono di una goccia che cadeva ritmicamente dal rubinetto, il vapore rigenerante di un bagno turco a Istanbul.

Silenzio.

Oggi lavarsi è allagare il bagno, ammirare onde gigantesche, cavalloni di un mare forza 12 della scala di Beaufort, l’aria colma di spruzzi, gridare a squarciagola, strofinarsi gli occhi, insaponarsi cantando “L’elefante con le Ghette”, stupirsi di bolle rotonde, che più tonde davvero non si può.

Mia figlia arriccia, scuote, accarezza, increspa, ondula, cotona e agita ogni cosa.

La mia bambina ha squassato e scrollato, coccolato e cotonato ogni cosa.

La mia pelle, le mie convinzioni, le nostre abitudini, l’amore fra me e Claudio.

Ha torto e arroncigliato tutto ciò che andava dritto, uguale, silenzioso e consueto.

Mia figlia ha portato le onde, ha gonfiato le cose, le ha agitate, ha dato loro voce, un timbro altisonante.

Mia figlia arriccia, scuote, accarezza, increspa, ondula, cotona e agita ogni cosa.

Non potrei più stare a mollo senza essere accarezzata dal vento, raggiunta dalla schiuma di un mare agitato.

Mia figlia arriccia, scuote, accarezza, increspa, ondula, cotona e agita ogni cosa.

Mi figlia ha scosso il nostro mondo,

conferito una nuova corrente ad un fondale immobile già bellissimo,

ora luminoso, dinamico, meraviglioso, prodigioso, attraversato da una calda scia, che tutto muove e tutto trasforma.