Portare è il verbo dell’amore.
Ti porto la spesa, la borsa, a cena fuori.
E per questo io ti porto, da sempre.
Ti ho portata per nove mesi, con la più affascinante e meravigliosa delle legature.
Ti ho portata quando sei nata, stretta al cuore, avvolta come un baco da seta.
Poi, ti sei trasformata in farfalla e sei uscita dal bozzolo, curiosa e bellissima: allora ti ho portata al fianco, come un Koala, per scoprire insieme il mondo, un passo alla volta.
Ora ti porto a spalla, come una spiritosa scimmietta, quando sei stanca di camminare e necessiti di riposare.
Ti ho portata con me ovunque, appiccicate come francobolli in estate e avvolte nei lembi della stessa giacca in inverno, come i canguri.
Ti ho portata che dormivi e che eri sveglia, con le mani sui miei occhi o i piedini abbandonati ai miei fianchi.
Ti ho portata che ridevi e che piangevi, t’ho portata cantando e t’ho portata pensando.
Ho goduto delle tue espressioni più dolci, cullata dai tuoi respiri profondi.
Ho assaporato la tua fiducia, espressa nel contatto, musicata dal battito dei nostri cuori.
Ti porto in salita e in discesa, su terreni semplici ed altri sconnessi: misuro i passi e t’abbraccio stretta.
E’ una promessa amore mio, ti porterò anche quando non sarò più in grado di sollevarti: lì, mi impegnerò a portare in alto il tuo umore, la tua sicurezza, la tua motivazione per realizzare i tuoi sogni.
Ti porto per lasciarti andare, per portarti di nuovo quando vorrai tornare.