Storie di parodia quotidiana

Un’amicizia di Parodia Quotidiana-Valentina

Io e la mia amica Valentina, ci conosciamo dai tempi del liceo, esattamente dal primo anno, quando ce ne andavamo volontariamente in giro vestite come delle accattone con evidenti problemi psichici, che all’epoca chiaramente traevano la loro origine da quel morbo spaventoso e inevitabile chiamato “adolescenza”.

Insieme abbiamo vissuto i momenti più alti e bassi della vita l’una dell’altra, molto spesso litigando, battibeccando e facendoci musi lunghi che andavano alle Calende Greche, ma che giungevano sempre ad un armistizio e culminavano infine con la tanto agognata pace.

E  così abbiamo sempre imparato qualcosa in più, l’una dall’altra.

Abbiamo 31 anni e tutte le volte ci teniamo a sottolineare la natura specifica del nostro rapporto d’amicizia,esattamente come si usa fare alle elementari: “ la mia MIGLIORE AMICA DEL CUORE Valentina”.

Siamo assai diverse, ma qualcosa di profondo ci unisce, un’affinità che il tempo, i cambiamenti e gli eventi non hanno mai spezzato.

Siamo due, come le veline, a parte che nessuna è bionda, nemmeno potenzialmente, dato che abbiamo le sopracciglia scure come Elio, e (almeno a me) manca anche leggermente la prestanza fisica delle soubrette di qui sopra.

Più che le veline, due lemuri di Madagascar.

Ne abbiamo fatte tante insieme, e amiamo rievocare spesso le nostre passate, eroiche e prevalentemente imbarazzanti imprese.

Ah, quanti pomeriggi trascorsi al telefono a cercare di sondare la psiche di “Buffy l’ammazzavampiri”, per tentare di dare una risposta all’interrogativo ostico ed eterno “PERCHÉ’ MAI QUELLA NON S’INNAMORA DI SPIKE E SI LIBERA DI QUEL MESTRUATO DI ANGEL”.


Tu vai per mostre e città, 
Festivalbar.. 
Sei nei caffè di Parigi o sei sul porto di Amsterdam.. 
Mi dici che ti emoziona il tramonto 
Ed io ti chiedo se ce l’hai 
Per caso in tasca un chewingum”


Questa è una strofa di una delle nostre canzoni preferite dei Baustelle, che effettivamente ci descrive efficacemente…

La Vale prenota aerei come io compro il pane, viaggia da sola, mentre io ho difficoltà ad interpretare gli orari dell’autobus e alla fermata me ne sto a tenere la borsa stretta al petto come quelle anziane che vanno al mercato e temono gli scippi.

Parla l’italiano forbito, quello legale, il dialetto valsesiano e anche l’inglese: io d’altro canto m’invento un sacco di parole che non esistono.

E’ atletica ed elastica, mentre a me viene male alla sciatica appena faccio un movimento leggermente azzardato.

Quando va in montagna sembra Reinhold  Messner, mentre io me ne sto a piagnucolare, simulare attacchi d’asma e svenimenti finché non raggiungo la vetta e riesco ad addentare un panino al salame.

<Faccio SOLO”du passi”>

La mia amica del cuore va alle mostre, legge tomi col peso specifico di un’incudine, di autori cecoslovacchi depressi e maledetti che vivono in un sottotetto o in uno scantinato nutrendosi solo di pane raffermo, e naturalmente ascolta buona musica rock, non come me che mi sollazzo con l’ultima Hit di David Guetta.

Ha anche dei lati negativi, naturalmente.

E’ uscita dalla fabbrica senza i filtri di serie, per esempio, quella dice ciò che pensa in ogni momento come un merlo impertinente, mentre io me ne sto sbigottita a redarguirla come una petulante mammina, naïf e sensibilona che non sono altro.

PREVALENTEMENTE,s’accompagna con degli elementi appartenenti al genere maschile che vorrei bonariamente definire “poco adatti”  e  più sono complicati più lei s’appassiona.

Ma una cosa abbiamo indiscutibilmente in comune: la voglia di ridere e ironizzare sulle cose.

Non vi so dire quanto quella sagoma mi faccia ridere.

Utilizza un gergo tutto suo e delle massime che m’appunto con solerzia.


“Amici amici e poi ti rubano la bici”

Lei è la mia Valentina.

Poche righe,per nulla esaustive su uno storico rapporto, per dirvi di circondarvi di persone fidate, capaci di farvi ridere e sdrammatizzare sulle cose.

Persone non necessariamente a voi simili o con la quale andate d’accordo sempre, ma che riescano a tirar fuori il meglio di voi.

Che vi facciano sorridere.

In  soldoni, dovete cercare la vostra spassosissima, insostituibile Valenina!