Spesso, le più spietate verso le mamme, sono altre mamme che hanno fatto scelte ( a volta volontariamente,a volte per causa di forza maggiore) diverse dalle loro.

Ogni giorno, mi capita di leggerne di tutti i colori, come su qualunque altro argomento, certo.
Quello che vorrei dire,però, riguardo a questo specifico ambito, è che sarebbe davvero meraviglioso (anche se parimenti utopico), se ognuna di noi rispettasse le scelte altrui senza per forza esprimere un proprio parere, soprattutto se malevolo e del tutto inutile.

Lasciamoci un po’ in pace a vicenda.
Esistono temi scottanti e faide che nemmeno i Montecchi e i Capuleti.
Cose innominabili, argomenti impronunciabili come il nome di Voldemort in Harry Potter.
Ecco allora che se allatti lo fai troppo, e in tutta evidenza sei morbosa ed egoista; se non allatti sei una madre degenere; se dormi con tuo figlio sei appiccicosa e gli impedisci di crescere, se non dormi con lui pensi solo a te stessa e al tuo agio, non assecondando i suoi bisogni; lo porti nella fascia quando è più grandino sei un’invasata, se non lo porti sei poco informata.
Con tre lauree o con la zappa in mano siamo tutti nella stessa barca e tutti con lo stesso obiettivo ( escludendo i cialtroni, naturalmente) ovvero crescere figli sani e sereni, e per realizzare tali finalità facciamo ogni giorno tutto ciò che sta nelle nostre possibilità.
Alcune mamme sono spesso sole, magari dubbiose e impreparate.
Quelle quotidianamente fanno del loro meglio, cercando di capire cosa sia più giusto per loro e per il loro bambino, anche assecondando la personale inclinazione del proprio carattere, il proprio vissuto, la propria storia e la propria educazione.
La solitudine o la mancanza di persone fidate o preparate intorno, spingono alcune a rivolgersi anche al web, magari con domande espresse in modo un po’ disarticolato e di senso poco compiuto.
Ma chi siamo noi per giudicare?
Quante volte nella mente ci poniamo domande assurde che esprimono solo una grande necessità di rassicurazione?
Non perdiamo un’occasione in più per stare in silenzio e magari, se proprio non ne siamo capaci, cerchiamo di essere un po’ più d’aiuto e meno di scherno.
Non è tutto solo bianco o nero, tutto corretto o scorretto universalmente: l’unica cosa indiscutibilmente giusta a questo mondo infatti, è solo il modo angelico e al contempo ribelle con la quale i capelli di Bradley Cooper gli incorniciano il volto.
Per concludere, vorrei dedicare un piccolo spazio all’ inflazionatissima battuta del “ma quella parla del proprio figlio o di una forma di Parmigiano?” in risposta a quelle mamme che tengono e amano esprimere con precisione e impegno in mesi, l’età del proprio pargolo.

A parte che la sparata è trita e ritrita, comunque, a mio parere, una volta che una povera donna impara a convertire il tempo in mesi in modo subitaneo e pronto, invece di rimanere con gli occhi socchiusi e la fronte corrugata a fare astrusi calcoli matematici senza emettere suono alcuno, al fine di comunicare efficacemente con pediatri, personale medico, o altre mamme più esperte, permetterete che ella possa cadere nel tranello di abusare per qualche tempo di questa tecnica di cogitazione ed espressione? Un po’ come quando uno impara a parlare il francese e fa sempre la erre moscia, per esempio.
Un vezzo ragazze, solo una competenza in più.
Mettete il silenziatore, ai vostri cannoni.