A dirla tutta il nostro San Valentino è il 16 febbraio.
In principio, l’unico motivo di tale slittamento risiedeva nel fatto che al Buon Claudio, mancando il gene del romanticismo, la cosa di festeggiare questa specifica ricorrenza nel giorno giusto, non è mai andata a genio.
“Se vuoi aspettiamo due giorni che le acque si siano calmate (come stesse parlando di una rivolta di popolo, con tanto di atti di vandalismo e sciacallaggio per le strade) e poi possiamo andare a mangiarci una bistecca” sentenziava solennemente.
Il sedici febbraio di due anni fa poi, si è aggiunta un’altra motivazione a quella che aveva determinato il primo rinvio: quel giorno, infatti, che io da allora chiamo “Gioioledì”, ho scoperto che eravamo incinti. Si confermava quella allora, come data perfetta per la nostra festa degli innamorati.
“Claudio? Claudio!!” lo scossi all’alba quella mattina, mentre ancora stava dormendo. Odia essere svegliato.
“Hmmm..hmmm! Che c’è?”
“Sono Incinta!”
“Ah. Sei incinta?.. Ok.” rispose piatto dal piumone, per poi tornare a dormire.
Ecco, quello fu il momento preciso in cui ogni possibilità che il Buon Claudio potesse diventare il nuovo testiominal dei Baci Perugina andó a sfumare miseramente per sempre.
Dicevamo.
Ufficialmente allora oggi non è il “nostro San Valentino”, ma io vorrei approfittare lo stesso di questa ricorrenza non solo come scusa al fine di acquistare e consumare qualche indicibile porcata al cioccolato e panna, ma anche per dire a mio marito che è veramente meraviglioso.
Sì, proprio così.
Mentre prima dell’arrivo della nostra primogenita, infatti, ero tutta un “Buon Claudio di qua e un Buon Claudio di là”, da quando sono diventata mamma pare, almeno da quanto scrivo, che il mio gentil consorte mi sia servito solo per riprodurmi e ora venga dimenticato in un angolo buio della casa come un paio di sandali della stagione passata.
Assolutamente non è così, anche se di certo molte dinamiche si sono modificate.
La prima riflessione che voglio fare, è che per un uomo i primi mesi di maternità non devono essere un periodo semplicissimo, dato che per nulla preparato, si trova dall’essere il punto focale delle attenzioni della propria compagna a divenire l’escluso dalla “sacra diade madre e figlio”, a cui vengono avanzate spesso con voce stridula, varie ed evantuali richieste: ecco, può essere che lui viva quella lieve gelosia e senso di abbandono che può cogliere anche il cane della famiglia, per esempio, con l’unica differenza che tutti si preoccupano dei sentimenti del cane ma mai dei suoi.
Tutti a dire “povera mamma”, “la mamma va capita”, “la mamma va aiutata”, “ma il Marvel è geloso?”
…e il papà?
Anche lui va compreso. A lui tutta la gratitudine.
A lui i complimenti.
A lui che ha assistito al parto, stoico e imperturbabile come il Dott.House.
A lui che ci ha protette silenziosamente e coadiuvate alacremente.
A lui che ha mantenuto la calma e tranquillizzato inquantificabili volte la psicolabile con la quale ha scelto d’accompagnarsi.
A lui che spesso è stato richiesto di entrare in servizio da papà appena aperta la porta di casa a rientro dal lavoro:
“hei tu! Tienimi un attimo la creatura, per favore!”
“Amore sono tutto sporco di grasso e di olio..”
“E’ CERTO! Sempre la scusa pronta!”
A lui che più volte è stato immediatamente ripreso se sorpreso ad accomodarsi sul divano, tacciato senza pietà alcuna di battere la fiacca in modo sfacciato e fulminato con lo sguardo solo se sorpreso a transitare a fianco del joystick della Play Station.
“Ahhh, certo, bello COMODO LUI! Tienimi la creatura, va!”.
A lui che ha passato giorni ad ascoltarmi nei momenti di frustrazione, stanchezza e difficoltà.
A lui che è stato controllato come una guardia svizzera, ritto e concentrato proprio come quelle guardie dello Stato Pontificio, tutte le volte che scoppiavo teatralmente a piangere senza grandi motivi scatenanti.
Io non avrei mai potuto fare a meno del buon Claudio.
Lui è stato lì, a volte sullo sfondo, in particolare per i primi mesi, a fare da silenzioso collaboratore cercando di armonizzarsi con la nuova figura composita e mitologica, tipo monolito, costituita da madre e figlia.
E’ stato meraviglioso.
Quindi…
Buon San Valentino da calendario, amore mio!
Hai due “Valentine” che ti adorano, che hanno occhi solo per te e riconoscono e apprezzano ogni tuo grande sforzo e impegno quotidiano.
“HEI.. HEI.. hei, hei… allontanati dalla Play Station lentamente e tenendo le mani bene in vista, grazie.. “