Pur essendo una persona piuttosto mite, dai modi prevalentemente educati, alle volte ti capita di esprimerti con la metrica poetica e la lirica carica di suggestione e bellezza propria dello scaricatore di porto durante una pessima giornata, dove tutto è andato storto.
Ma ecco che tuo figlio/a ha iniziato a sostituire le lallazioni con la ripetizione ostinata di tutto ciò che sente, deciso a voler sostituire la lingua mandarina che ha vocalizzato fino ad ora con parole compiute e perfettamente comprensibili che sente dire più spesso da mamma e papà.
Già vi figuri convocati dalle maestre dell’asilo, che con imbarazzo e modi cauti vi debbono comunicare con rammarico che “il bambino a volte sproloquia”.
Scuoti la testa: non hai costruito con le tue mani giochi montessoriani con fili e scatole di cartone e comunicato la tua contrarietà ad una data azione solo con la mimica facciale che nemmeno il più intenso ed eloquente dei teatranti, per mesi e mesi, per poi essere, con il tuo compagno, la prima fonte dalla quale la tua prole attingerà vocaboli sconvenienti:è’ ufficialmente iniziato il periodo della versione creativa delle parolacce, non c’è altra soluzione.
Per versione creativa, intendiamo più pratiche:
-trasmutazione della pronunzia stretta della parola base, con i modi esperti d’un dotto filologo: sarete visti sfoderare una sequela di “ma mazzo!”; “Vaffancuore”;”Vaffancucciolo”.
-vocalizzo con silenziatore strategico coordinato a sapiente labiale delle massime proibite: “ma non rompetemi i SILENZIO” / “dove SILENZIO ho ritirato quella cosa” etc.
– esercitazione della pratica del ventriloquio, in casi limiti e disperati, a seguito di dizione di una parola off-limits, per addossare la colpa al proprio coniuge, attentissimi a emettere i suoni senza muovere nemmeno un muscolo facciale così da ingannare chiunque sul fatto di essere stati proprio noi a emettere un dato suono sconveniente.
Dai mamma, inventati qualcosa!
Chiuditi in bagno e mentre ti lavi frettolosamente, scuotendoti come un San Bernardo che ha appena fatto il bagno in un torrente di montagna,ripassa le tue parolacce preferite, che strategicamente saranno attutite dal rinvigorente suono dell’acqua che scorre e tu ne uscirai rigenerata che nemmeno un week end alle terme di Bormio.