Storie di parodia quotidiana

Crescere

Si dice che a casa degli altri,i bambini, crescano velocissimi: un giorno li vedi entrare dalla porta sormontata da un bel fiocco appeso, avvolti in fasce, e qualche mese dopo, toh, li rivedi, ed eccoli bambini, fatti e finiti, deambulare fieri e baldanzosi sulle loro gambette.

In realtà crescere,mica è una roba così immediata.

Ci vuole un lavoro, quotidiano, un pezzettino alla volta, un giorno dopo l’altro, un mattoncino su quello prima,una manina dietro l’altra, una calza sfilata, temerariamente,da un piedino,che si accomoda, mollemente,sul pavimento, vicino all’altra.

Ci sono tanti attori in questo spettacolo: i bimbi, certo, e poi le mamme, i papà, i nonni, i fratelli e sorelle, per esempio, tutti impegnati in questa meravigliosa opera che è la crescita di un piccolo essere umano.

Ci sono tutte quelle cose là, allora, che fa un piccolo dentro ogni singola giornata che passa: un gesto nuovo, un movimento traballante che mano a mano diviene più sicuro, guadagnato su un altro che ieri pareva irraggiungibile, un suono inedito che è la musica che fa solo quel bimbo lì, nella sua incredibile e meravigliosa unicità. E poi c’è quell’espressione imparata osservando chi l’osserva a sua volta con occhi innamorati; quel pochino in più che allunga quel piedino piccino, quel tocco familiare sul capo, unico, che fa riaddormentare proprio quando ci si stava per svegliare. E si sa che quando i bimbi dormono, quelli crescono.

Poi ci sono tutte quelle cose là che fa una mamma nel silenzio e nella routine quasi scontata di ogni singolo giorno: le carezze che lisciano e lambiscono la più semplice delle azioni, ogni singola volta che viene compiuta, una appresso all’altra; le attenzioni, le veglie, i risvegli conditi di baci e i sonni vestiti di canti, favole e speranze. Le paure che montano a neve ferma il coraggio,le morbide e care abitudini che mutano lentamente e fanno care le piccole e le grandi cose, l’amore incondizionato che risponde al pianto, che nutre l’anima, che cresce il domani donando disinteressatamente se stesso, completamente, ogni giorno che fa il presente.

Poi ci sono tutte quelle cose là che fa un papà nel silenzio e nella routine quasi scontata di ogni giorno: gli abbracci stretti che raccolgono una lacrima di tristezza e la mutano in pianto da risate, la consolazione dolce che allontana una paura, lo scherzo che sdrammatizza un momento complicato, il volo che fa raccogliere una stella e la trasforma in una scia che balena nel cuore quando si fa notte e il buio fa un po’ paura, il lavoro instancabile e silenzioso che è mosso dalla tranquillità dei propri cari, le arti e i principi insegnati, la protezione grande e ferma, dispensata.

Poi ci sono quelle cose là che fanno i nonni nel silenzio e nella routine quasi scontata di ogni singolo giorno: le consapevolezze maturate negli anni che leniscono le preoccupazioni odierne, che sostengono i genitori e crescono liberi i piccoli, l’amore caldo e spassionato che annaffia,nutre e fortifica ogni piccola nuova pianta, la voce che conosce e che, come nessun altra, è conosciuta, la dolcezza unica che trovi solo di quel sapore,di quell’odore, di quel calore che c’è in casa loro e che mai si troverà in altro luogo. E poi i ricordi, le radici, i saperi tramandati, spolverati di dolce, di vero, di qualcosa che conta, di qualcosa che non passa mai, che se non c’è fa nostalgia, se c’è,palpabile felicità.

Poi ci sono quelle cose là che fanno i fratelli e le sorelle nel silenzio e nella routine quasi scontata di ogni singolo giorno: i buffetti e i nomignoli, le strette che a volte sono strettissime, le pigiate che a volte sono pigiatissime; e poi i primi litigi, e la pace suggellata da un bacio condito di raffreddore, e lo stupore di quello che sa fare mia sorella che è grande e di quello che riesce a fare mio fratello che è sempre stato così piccino, da quando lo conosco. E i grandi accompagnano piccoli traballanti, e i piccoli ammirano i grandi, con occhi sgranati, enormi, sognanti. E poi capelli lavati l’un l’altro, e cadute fatte per rialzarsi insieme,e poi strette di mano che issano e tirano, ballano, girano, cantano, scuotono, consolano,urlano, dondolano e sollevano, schiacciano,porgono e sfiorano.

I bimbi crescono in fretta, ma nemmeno così tanto: ogni piccolo gesto, ogni piccola azione fa di ogni componente della nostra famiglia un pezzettino più grande di ogni suo membo e se questi pezzetti sono colmi d’amore, e se quando pensiamo di non bastare, quando crediamo di sbagliare, mettiamo ancora più amore, quel pochetto oggi diventerà una spanna domani, e quella spanna s’allungherá a dismisura, e quei piccoli entreranno nelle case con le porte sormontate da fiocchi oggi, piccoli, e usciranno uomini e donne, grandi, domani, e faranno le cose grandi e, sentiranno, grandi le cose.