Storie di parodia quotidiana

Che palle, Pasquetta!

Il Marvel mi guarda con espressione interrogativa dal balcone, mentre la Lea dorme sul divano, dove è crollata pochi minuti fa, dopo aver trottato tutta la mattina con l’andatura, i vocalizzi e l’entusiasmo di un ubriacone impegnato nel  giro di tutti i bar della città.

Oggi è Pasquetta, e mentre un tempo questa giornata era dedicata alla classica grigliata poco strategica, prevalentemente eseguita sotto un cielo plumbeo, tracannando gioiosamente galloni di birra, sulle note di una musica di dubbio gusto sparata ad alto volume da una cassa di fortuna, di questi tempi le cose sono un po’ cambiate: oggi io e mia figlia (almeno fino a poco fa, appunto), facciamo del bricolage.

All’asilo, ci hanno proposto un’attività divertente da provare ad eseguire con la nostra prole, durante le vacanze pasquali, ovvero la costruzione di una palla.

Se, se, detta così sembra una baggianata.

Con Pinterest e Youtube,poi, sarà certamente una sciocchezza costruire una sfera giocattolo, DIRETE VOI.

Massì, facciamo allora qualche rapido esempio.

Palla di pezza: pochi semplici mosse, per ottenere una palla divertentissima, a costo zero, utilizzando materiali che tutti hanno in casa.

Vi occorrerà solo: un po’ di stoffa da riciclo di vari colori; una forbice; dell’imbottitura; una macchina da cucire elettronica a cucitura sartoriale, capace di eseguire un finto punto a mano e punto patchwork, con quattro porta bobine di filo e una capacità e manualità di una ricamatrice con esperienza ventennale nel settore manifatturiero, oltre che una solerte tata che tenga il vostro piccolo erede impegnato mentre voi confezionate il semplicissimo balocco homemade.

L’imbottitura effettivamente ce l’ho, ma sta dentro ai cuscini del divano…che faccio, ne distruggo uno?

Palle di vetro: con questo tutorial, costruirete con facilità una ricercata e meravigliosa sfera di vetro, elegante e raffinata, esattamente come foste un mastro vetraio di Murano.

Scartata, anche se intravedo molteplici possibilità di positiva riuscita dell’opera (…), ma ahimè, una sfera di vetro non è certo una buona idea, per un infante. Ma nemmeno per le mani incaute di un adulto come me.

Palla di carta: in semplici, ottantacinque pieghe, otterrete una deliziosa palla-origamo la cui esecuzione vi conferirà la grazia, i modi misurati e la raffinatezza di una geisha, padrona della casa e maestra delle arti.

No, lasciamo perdere, a me viene il nervoso solo ad aprire la confezione della pastasciutta, non voglio nemmeno imbarcarmi nel solo pensiero di eseguire OTTANTACINQUE pieghe, per ottenere una palla che mia figlia s’adopererà immediatamente a smembrare a morsi.

Ed ecco che, ad un certo punto mi imbatto in qualcosa che attira la mia attenzione, e che a prima vista necessita davvero di pochi elementi che non mi costringano a distruggere un elemento d’arredo presente in casa:

< LEA! Scendi dai sacchi di pellet, e vieni qui!> esclamo euforica.

Giovanni Muciaccia, dopo tutti quegli anni passati a guardarti inerme costruire ingegnosi manufatti con il semplice  sussidio delle tue brave forbici con la punta arrotondata, la colla stick e altri comunissimi oggetti come segacci, normografi e goniometri, carta millimetrata, frese rotanti, cerchiometri e compassi a prolunga, mentre io me ne stavo mestamente a rigirarmi per le mani una gomma mezza masticata e quattro matite colorate tragicamente inadatte a replicare i tuoi capolavori, ADESSO FATTI DA PARTE PERCHE’ E’ GIUNTO IL MIO TURNO.

<Lea! Lea..LEA! No, non ti attaccare al forno, vieni qui, che costruiamo una cosa!>

Cartonicino, gomitoli di lana, una forbice grande ed una piccina ( “quella per le unghie dei piedi, sarà perfetta!” cinguetto correndo a recuperarla in bagno).

E così …In poche semplicissime mosse, nell’intermezzo delle quali mia figlia si è pure appisolata, su un tavolo ingombro di carta e pennarelli vari ho costruito…

UDITE UDITE…

DUE PON PON!

Sono INSINDACABILMENTE due palle, morbide e divertenti.

Ed in più sono venute benissimo, per non parlare dei di sorrisi di mia figlia, riusciti ancor di più.

Sono orgogliosa e soddisfatta come avessi intagliato da un unico tronco un armadio a sei ante completo di cassetti.

Allego foto della trionfale impresa.

Nota bene: fin da ora mi rendo disponibile per la fornitura di Pon Pon decorativi da attaccare ai vostri maglioni di lana cotta che so serbate in fondo al vostro dubbio guardaroba, in attesa di quel vezzo che li renda unici e vi convinca ad indossarli; Pon Pon da specchietto retrovisore, Pon Pon d’arredo, Pon Pon in elegante confezione regalo.