Storie di parodia quotidiana

L’incontenibile euforia di mamma e papà


Anche i migliori fra di noi, e parlo di genitori informati, letterati, preparati, contenuti, posati, addestrati, avvezzi agli insegnamenti dei padri e madri della pedagogia recente e contemporanea, fans sfegatati della Montessori e di Giovanni Bosco, sono capitolati mestamente, almeno una volta, nel subdolo maneggio e scontata insidia di galvanizzarsi in modo esagerato e incontenibile, per le conquiste del proprio bambino, fino a sentire la necessità e l’esigenza inarrestabile di darne sfoggio al mondo intero, con scarsissimi risultati.

Accade infatti che, prima o dopo, il piccolo di casa cominci ad interagire con il mondo esterno: ogni giorno, la sua scambievolezza con la realtà circostante si fa sempre più acuta, delineata, specifica e apprezzabile.

Egli inizia a far pernacchie, poi ad applaudire, schioccare la lingua e strizzare gli occhi, davanti ad un pubblico festante ed orgoglioso costituito in prima battuta dai suoi genitori, commossi e fieri, esattamente come stessero assistendo alla sua cerimonia di laurea conseguita cum laudem e anzitempo alla Sorbonne di Parigi.

Il piccolo ne fa una per giorno, e più il suo pubblico lo idolatra, più quello gongola e si compiace.

“Amore, amore.. Come fa la mucca?”

“Muuuuuu!”

“L’ha detto! Gianfoscolo, l’ha detto, hai sentito?!”esclama la mamma elettrizzata, saltellando sul posto.

“Cara, onestamente, nostro figlio è troppo sveglio.
Così oltremodo intelligente.. Cioè, ha capito, HA COLLEGATO DA SOLO, che la mucca fa proprio quel suono lì.. Cioè, io alla sua età già tanto se riuscivo ad infilarmi un dito nel naso.. ” concorda il papà, commosso.

Dalla prima manifestazione relazionale del proprio figlio, ecco che OGNI GENITORE, comincia a gasarsi in modo esuberante, sempre più convinto che il proprio rampollo sia pronto per partecipare e vincere Italia’s Got Talent o ad entrare di diritto, nel Guinness dei Primati.

A questo punto, non riuscendo più a contenere il compiacimento, il genitore decide sia il caso di provare a tutti quanto il proprio figlio sia effettivamente spassoso, anche fuori dalla mura di casa.

Ma qui, ecco che si palesa un piccolo problema.

A casa quello parla, fa evoluzioni degne di “Ginnaste vite Parallele”, fa il verso dello gnu, del cobo dell’ellisse, del dik-dik e anche dell’Oritteropo, scrive in corsivo e fa le imitazioni dei cantanti e attori famosi.

Fuori, egli però, sciopera.

Ecco allora che il papà tenta di coglierlo nel bel mezzo di una magistrale interpretazione del Porcospino notturno, riprendendolo con il proprio smartphone:il piccolo lo becca subito, e cessa immediatamente di esibirsi per dedicarsi al tentativo di distruggere l’arnese maneggiato dal genitore.

Ci riprova la mamma, incalzandolo a dar sfoggio delle proprie abilità dal vivo:

“Amore, batti le manine, fai vedere alla nonna come sei bravo.”.

Sguardo interrogativo, manine immobili.

“Amore, come fa il bau?”.

Silenzio.

“Amore, dai, di ciao.. Che sei capace.”

Indifferenza e mutismo.

“no è ma lo fa..a casa lo fa sempre.. ”

Il bimbo guarda i genitori, un sorriso sornione gli si dipinge in volto.

Appena l’interlocutore coinvolto gira l’angolo, ecco che il piccolo prende a recitare i versi de i “Promessi Sposi”, analizzando e commentando le principali figure retoriche utilizzate dal Manzoni.

Ecco qua, sempre la stessa storia.

Carissimi genitori, non desistete.

Essere orgogliosi dei piccoli e grandi traguardi del proprio figlio è perfettamente naturale e, a mio modestissimo parere, estremamente tenero e importante.

Vero è che prima o dopo, tutti i piccoli imparano a fare le medesime cose, in modo personale, singolarmente apprezzabile e originale.

Ma una cosa è certa e insindacabile.. Il vostro bambino è intelligente, unico, eccezionale, incomparabile, insuperabile e oltremisura speciale: esattamente come ogni altro bambino!

Quindi fate bene, ad essere euforici.