Guardo con occhi adoranti il mio papà, che è stato anche la mia prima parola.
Batto le mani sulla porta del bagno quando fa la doccia e appena chiude la porta per andare al lavoro sto nel corridoio vicino al nostro cane, con la testa inclinata come fa lui, a chiamare, con fare interrogativo : “pa-pà?”
Lui mi ha insegnato a volare, dato che da quando sono piccola mi fa fare il boeing 747 anche se ho appena mangiato e la mamma lo rimprovera. Lui ride e quella sbuffa. Io rido ancora di più.
Con lui faccio battaglie come fossimo il maestro Obi Wan e l’allievo Anakin Skywalker e avessimo anche noi le spade laser e non la bottiglia del latte della Granarolo.
Quando la mamma si agita, lui diventa calmo e competente come un medico di base. Lui sa tutto e non gli sfugge niente.
Se cerca di farmi addormentare, si addormenta prima di me, di sicuro, mentre io lo guardo con occhi sognanti.
Papà trasforma i cucchiai pieni di pappa in curiosissimi e allettanti mezzi di trasporto:trenini a vapore ed elicotteri, Air Force One e piccoli alianti.
Mi cambia e mi lava e nel mentre fa pernacchie e canta canzoni. È spassoso e divertente. Con me si scioglie, anche se non è per nulla sdolcinato, a quanto dice mamma. Ma con me sì, più del Pandoro con la crema al Mascarpone, ve l’assicuro.
Papà fa finta di suonarmi come una chitarra elettrica e io mi sbellico; papà mi fa sentire immensamente amata e bellissima.
Mi fa brillare gli occhi e ridere a crepapelle.
Lo bacio sul naso e gli accarezzo i capelli.
Mi prende la mano e io mi sento sicura.
Mi stringe e io lo stringo ancora di più.