Taglio il melone.
<Mmmh, mamma!> Lea mi sorride, sfregandosi le manine.
<Ne vuoi un pezzo in anteprima?> chiedo.
Scuote energicamente la testa.<No, no, mamma, una caramella.> afferma con grande serietà.
<See, prima di cena! No amore, adesso no. Quante ne hai mangiate dai nonni oggi?>
<Due> risponde prontamente, facendo tre con la manina.
<Stai facendo tre con le dita, amore.>
Quella si guarda la mano facendo sporgere un po’ le labbra, meditabonda.
<Due.> ripete facendo cinque con la manina.
<È un cinque.>Mi guarda perplessa.
Poi prende a contrarsi le dita di entrambe le mani:< UNO, DUE, TRE, QUATTRO, CINQUE, SEI, SETTE, OTTO, NOVE, DIECI, UNDICI, DODICI E TREDICI!>
<Tredici?> chiedo strabuzzando gli occhi <addirittura?>
Sorride.
<Due.> conclude facendo tre con le dita.
Sorrido.
In linea femminile, in famiglia, la matematica ci ha sempre fatto un po’ tribolare.Ma le caramelle, quelle sì ci hanno sempre fatto impazzire.
<Due.> convengo fingendo di rubarle il naso con due dita.