Storie di parodia quotidiana

M’insegni

Prima di avere un figlio pensi a quello che vorrai insegnargli, a come ti piacerebbe crescesse, a quali valori vorresti caldamente facesse suoi, seguendo il tuo prezioso esempio.

Sei spaventato, perché il compito è verosimilmente arduo, speri di essere all’altezza, mentre annusi l’emozione che proverai nel cuore e, intanto, percepisci una crescente trepidazione che ti fa tremar le gambe.

Quando il figlio ce l’hai avuto, investito da un amore travolgente, il cuore palpitante, gli occhi increduli, le mani tremanti, scopri che quelle cose che t’eri prefissato rimangono, ma qualcosa di assai più lampante e catartico ha catturato tutta la tua attenzione: le domande son cambiate, e con loro le risposte, che arrivano giorno per giorno, in un cammino incredibile che non è per nulla facile da spiegare, nemmeno a te stesso.

Ti sei accorto che non farai tutto tu, inteso come “tutto voi come genitori”, ma sarà una danza di famiglia, passi che si armonizzeranno solo in concerto con quelli dell’altro.

Quotidianamente ti troverai davanti a un figlio nuovo, che il giorno prima voleva solo starti in braccio e quello dopo è pronto ad esplorare ogni angolo della casa, poi del giardino, poi del mondo!

Ieri era un neonato, oggi un bambino fatto e finito.

E tu lì, a bocca aperta.

Vedrai ammirato e conquistato come nascono le parole, le canzoni, i salti e le opinioni.

Imparerai che tu sarai tu, e tuo figlio sarà lui, illuminato dal tuo esempio e tu dal suo.

Ogni giorno, imparerai a vedere il mondo con occhi nuovi, con lenti cristalline che non avevi mai provato: pensavi che avresti insegnato, trasmesso e spiegato solo tu, ed invece passi tutto il tempo a scoprire, imparare, pendere dalle sue labbra, affamato dai suoi insegnamenti, così semplici, eloquenti e spiazzanti da lasciarti senza fiato, parole che ti svuotano in un momento di tutte le tue convinzioni e in cambio ti riempiono immediatamente, per sempre, di gioia e motivazione che sembrano fatte di materia solida.

Fra una lezione e l’altra impartitati da tuo figlio, musicata con gli occhi, le mani, un piccolo borbottio nel sonno, scoprirai che tu spiegherai tutto con gesti non misurati, casuali e ordinari, quelli che fanno di te ciò che sei, nel bene e nel male, e intanto, t’istruirai senza parole, grazie a un grande insegnante, piccolo così.

Con un figlio non solo mutano le domande, ma anche i meccanismi, i ruoli che ti eri immaginato, gli ingranaggi con la quale la tua vita pareva andare prima, ma che adesso hanno tutto un alto movimento: lento, velocissimo, meraviglioso, prodigioso, che s’è instaurato ed avviato autonomamente, oliato da un fluido magico, fatto di amore sempre nuovo e costantemente, in un crescendo continuo, stupendo.