Comincio l’anno con una considerazione e un regalo.
Quando si aspetta un figlio, per qualche mese, solitamente, si rimane all’oscuro sul suo sesso.
Poi, sempre che lo si voglia e ci si riesca, dopo un po’, ecco che lo si scopre.
Nei mesi in cui si rimane ignari, la parte veggente di noi comincia a suggerirci con una certa determinazione risposte illuminate e praticamente certe all’annoso quesito, rivelandoci in anticipo, appunto,il genere del pargolo atteso.
E da lì, ecco che mamma e papà, cominciano ad immaginare: giochi, abiti, attività e imprese, che certamente intraprenderanno con il nascituro. E così passano i giorni, fra sogni ad occhi aperti e scene a rallentatore con sottofondo musicale struggente, ad alto tasso lacrimevole, toccante e coinvolgente.
Il novantacinque per cento delle volte, a conti fatti, la chiaroveggenza si dimostra tragicamente errata: ed ecco che davanti all’immagine dell’ecografo e al verdetto che annuncia inequivocabilmente il sesso del piccolo, si disgregano in un attimo i sogni di un papà a bocca aperta e occhi lucidi, che già s’immaginava a pescare Marlin di sei metri con il proprio erede maschio, ovvero intraprendere maratone di ventiquattr’ore alla playstation, o a riparare la moto scambiandosi amichevolnente il contenuto della cassetta degli attrezzi, per vederli convertiti in un attimo in pomeriggi passati a sorseggiare il tè con una bimba vestita di taffetà e tulle, in compagnia dei suoi buffi amici di pezza abbigliati e acconciati con gioielli e cappelli pescati dall’armadio della mamma; viceversa, chi s’immaginava a cucinare torte e pasticcini, pettinare bambole e scegliere abiti con una bimba, si ritrova a figurarsi a giocare con macchinine e trenini, camion e caccia bombardieri in miniatura.
Le aspettative legate a stupidi canoni e stereotipi sono del tutto comprensibili, e non costituisce certo una colpa essere attraversati da tali pensieri.
Il bello è, che una volta nato/a, e ancor di più, una volta un pochino cresciuto/a il/la pargolo/a, ci si accorge davvero che non ci sarà alcuna differenza legata al sesso.
È una certazza: non lo sarà né esteriormente, dato che la gente continuerà, che voi ci tentate o no a sottolinearlo, anche con una certa ostinazione, ad attribuirgli il genere opposto; né, tantomeno, interiormente, a livello di attività, passioni e passatempi ludici.
Le aspettative, invero, non saranno deluse: maschi e femmine, faranno le stesse cose, solo seguendo le loro particolari aspirazioni e inclinazioni caratteriali.
Mia figlia, per esempio, ama pulire tutto, come il suo papà e a differenza di me. Inoltre, adora aiutarlo quando questo s’adopera in piccole attività di manutenzione e costruzione, pescando e selezionando con attenzione gli attrezzi dalla sua cassetta giocattolo: solo quando papà utilizza il trapano, quella tira un piccolo urlo e corre ridendo a nascondersi dietro alle mie gambe. Le piace far costruzioni, le macchine e i trattori, cucinare e scorrazzare con il suo passeggino, tanto quanto farebbe se fosse stato un maschietto.
Allora, ecco la considerazione: per quanto scontato possa essere, immaginarsi qualcosa e rimanere un po’ straniti nel caso la fantasticheria iniziale fosse disattesa è assolutamente normale, tanto quanto realizzare con estrema facilità che nulla di quanto si era pensato è impossibile in base al sesso, ma solamente e unicamente in virtù delle preferenze del proprio figlio.
Per farla spicciola, i pollici opponibili li hanno sia le femmine per pescare un Marlin di sei metri, che un maschio per versare il caffè alla propria bambola giocattolo.
Già, dimenticavo il regalo, che mi ha ispirato la considerazione!

Mio marito e mia figlia hanno costruito una torre Montessoriana, che era esattamente ciò che ci serviva da tempo: entrambi equipaggiati con la loro attrezzatura, allora, hanno armeggiato impegnati davanti a me con trapano e bulloni, mentre li ammiravo raggiante e in trepidante attesa. La torre, ci servirà per cucinare insieme, per lavorare in cucina, fare le pozioni magiche, impastare al bancone, fare la minestra, (per raggiungere le caramelle avanzate dal pigiama party di capodanno con maggiore facilità🤦♀️) e lavare le mani, con un po’ più di sicurezza della semplice scaletta.
Ognuno può far tutto: ecco, oggi, le nostre (certe) aspettative.
Felice 2020!