Ci sono alcune cose che amo particolarmente fare.
Fra le tante:
·Spalmare un generoso strato di Nutella sui creakers con i granelli di sale in superficie a sfregio di ogni raccomandazione sulle buone abitudini alimentari per rimanere in forma;
·fare l’universale segno del dito medio alzato in modalità 3d o anche detta “ MODALITÀ ASSISTITA” che perduri l’intero sorpasso da me subito ed effettuato da un guidatore arrogante, in un punto non adatto;
·togliere i collant e abbandonare ogni traccia minima di compostezza ( decoro e sobrietà) non appena varcata la soglia di casa;
·dire “ti voglio bene” ai miei cari ad ogni minima occasione;
·fare i selfie con mia figlia con le facce stupide, ridere dei suoi irresistibili incisivi e valutare a che punto siamo con il guadagno di qualche minima somiglianza espressiva anche a mio favore e non solo a quella di suo papà;
·scrivere la letterina a Babbo Natale a metà novembre , dove Babbo Natale è naturalmente interpretato ( speriamo magistralmente) dal Claudio, corredata da foto esemplificative e codici prodotto, appenderla nella lavagnetta “to do list” dove mio marito appunta con esasperante compiutezza tutto ciò che c’è di serio da fare e pagare in un mese;
·scrivere storie e leggerle ad alta voce seguendo mio marito anche in bagno, benchè mia figlia ogni volta che io mi accinga a farlo, si metta ad urlare come un’ aquila reale;
·utilizzare la locuzione “rompicoglioni” trovando sempre nuovi contesti in cui inserirla felicemente;
·Auto-commiserarmi e poi auto-consolarmi tutte le volte che faccio un danno ( ciò accade più volte ogni giorno);
·Ordinare on-line un paio di pantaloni e non sembrare E/o un rapper di strada E/o uno dei componenti della banda della Magliana E/o un membro del circo in fuga E/o L’incredibile Hulk che si è appena trasformato.
·Fare le scene madri drammatiche da telenovela a basto costo di produzione;
·Ridere a letto con mio marito cercando di non sghignazzare troppo forte, che poi la Lea si sveglia.