Storie di parodia quotidiana

COME RACCOGLIERE IL BUCATO IN PRESENZA DI CIMICI

Quest’anno, non so se ve ne siete accorti anche voi, stiamo assistendo con grande apprensione, ad un’invasione di cimici.

Le cimici in generale, sono insetti inquietanti, ma apprendo con sconcerto che questa scorreria sconvolgente è attuata dalle cosiddétte “ cimici asiatiche”, che se possibile sono ancora (PER ME) più paventose delle sorelle verdi, comuni, che siamo tanto abituati a vedere.

Pur non essendo certo un’entomologa e nemmeno volendo assolutamente scatenare le ire degli animalisti, vorrei solo dire, che questa particolare cimice, ha davvero un aspetto traumatizzante, così grigina e un po’ maculata, tanto da parere zigrinata ai bordi, talvolta dalla forma oblunga altre volte cicciotta, che solo a parlarne mi vengono i brividi.

Comunque.

La cimice è un insetto che spiazza, per questo ci spaventa tanto.

Oltre ad essere gigante e fisicamente ingombrante, con una forma esagonale che pare anche leggermente aliena, è rumorosa e capace di infilarsi e proporsi in e da ogni pertugio.

Inoltre, non solo cammina, ma vola anche. E permettetemi di dirlo, ma vola malissimo, come fosse ubriaca, per poi cadere a picco senza alcun buon motivo, spesso addosso a qualche malcapitato personaggio indifeso.

Come ciò non bastasse, sono ineliminabili anche per sbaglio, dato che sappiamo avere quell’infallibile arma rappresentata da un odore pungente e sconvolgente che si diffonde tipo fumogeno, senza rimedio alcuno.

Se la lanci dalla finestra tornano indietro peggio del Karma, se cerchi d’ignorarle ti cadono addosso con la stessa mole di una noce che piomba dall’albero.

Siamo completamente indifesi, noi con la “fobia” per questi particolari animaletti.

Il momento più tragico però, e correggetemi se sbaglio,è rappresentato dalla raccolta del bucato, che già di per sé, almeno per me, non è normalmente un’attività che mi diletta particolarmente. In questo preciso momento dell’anno, però, diventa un’azione veramente complicata, in quanto le nostre incorreggibili, amano nascondersi ed annidarsi in vesti, cenci e strofinacci per poi sbucare a tradimento a scapito delle coronarie. Vorrei allora condividere con voi il modo in cui gestisco la corvèe domestica, di modo che magari possa essere utile per qualcun altro nella mia stessa condizione.

“In questo peculiare momento stagionale, potrete astenervi dall’essere delle perfette massaie, per evidenti e comprensibili cause di forza maggiore, rappresentate dalla incontrastabile attrazione che le cimici sviluppano per le vostre lenzuola, abiti e panni stesi al sole. La tecnica consigliata per provvedere comunque alla raccolta, nel caso non possiate proprio astenervi dal farlo, è quella di procedere sfruttando primariamente la tecnica dell’abbacchiatura, che è un metodo consistente nel battere con lunghe pertiche i rami di particolari alberi, come castagni ed ulivi, al fine di farne cadere i frutti ormai maturi: allo stesso modo, potrete sfruttare il principio per convincere le vostre poco gradite ospiti a migrare verso altre più consone mete; a questo punto, potrete procedere a strappare gli indumenti dal filo urlando, per poi scaraventarli in una cesta qualsiasi, attendendo che qualcuno di più impavido di voi, esegua sul vostro bottino al Marsiglia, gli opportuni controlli.”