Storie di parodia quotidiana

Tempismo 😌🌡️

Per salvaguardare la serenità ed armonia di coppia, un po’ trascurata a seguito della nascita di tua figlia/o, hai pensato che una gita fuori porta sarebbe stata un toccasana.

Aria salubre da regalare a tutta la famiglia, soprattutto dato che la piccola/o di casa ha cominciato a frequentare l’asilo, anche detto “zona di quarantena per l’incubazione e la trasmissione di malattie dei più svariati e imprevedibili ceppi, variegati sintomi e umidicce manifestazioni”.

Ah che amarezza,
Sei una mamma alle prime armi, si vede.

Non sai che i bambini si ammalano sempre il venerdì e che la pianificazione è ormai una parola vuota e sterile, un concetto irrealizzabile ed utopico, adesso che hai un figlio.

Già nella tarda sera del venerdì, esattamente come in un bravo film horror cominciano a  manifestarsi i rumorini che anticipano e preludono il verificarsi di allarmanti fenomeni paranormali, ecco palesarsi i primi inquietanti segnali di febbre imminente, caratterizzati da guanciotte rosse su viso bianco di porcellana, grandi occhi lucidi con palpebre che si sgranano e chiudono lentamente e assenza della normale attività motoria sconsiderata a favore di un stazionamento perplesso in posizione seduta, con il piccolo indice appoggiato con perplessità sul mento.

Guardi ALLORA con vertigine crescente la temperatura salire vorticosamente sul piccolo display del termometro ed in batter d’occhio sei in bagno ad agguantare nell’armadietto dei medicinali la tachipirina che avevi ritirato solo la settimana prima.

Il weekend si snoda allora come da programma, che non è però quello della “madre principiante e ingenua che organizza gite”, ma bensì quello del tempismo degli acciacchi del lattante, magagne le quali rispettano una logica precisa che si basa sostanzialmente sull’assioma “devi far qualcosa nel fine settimana=noi ci presentiamo puntuali come una guardia svizzera all’inizio del turno e tanti, tantissimi arrivederci.

Sarai vista allora armeggiare fra termometri e fialette di acqua fisiologica, strizzare bustine di camomilla da piazzare su occhi lacrimanti e arrossati, spalmare cremine prodigiose, dormire seduta, sedare pianti e coccolare calorosamente il tuo piccolo rampollo, il tutto tentando di soffocare l’ansia sul come organizzare la seguente settimana se, causa indisposizione, quest’ultimo/a non potrà frequentare l’asilo.

La memoria andrà a quando la tua mamma accudiva te, stirando fazzoletti caldi da mettere sulle orecchie quando facevano male e applicandoti amorevolmente pezze bagnate sulla fronte quando, febbricitante, te ne stavi a vaneggiare nel lettino in cameretta.

Mamma NOVELLINA&PRINCIPIANTE rassegnati QUINDI a rinunciare alla tua attività extra di tour operator e abituati ad un bimbo/a con la tosse marborina che neanche un fumatore accanito da ottobre a maggio, arrangiato con candele al naso come accessorio “must have” della winter season, febbri da cavallo che per poco non ti andranno insieme gli occhi, molti impegni disdetti, altrettanti impegni mai più presi, forse una sesta malattia fatta sui trent’anni e quindi superata a fatica con la stessa afflizione e le medesime conseguenze che potrebbe provocare il contrarre un’antica malattia debellata nei primi novecento e soprattutto a diventare più sgamata e sprezzante del dr. House.

In versione lovely, OVVIAMENTE.