Comunque se su Google cominci a digitare “inserimento” esce automaticamente “inserimento ansia”.
ALMENO A ME.
LE (MIE) FASI DELL’INSERIMENTO
MENO UN MESE
-“Ti dirò, farà bene ad entrambe l’asilo:a me e a lei. Certo, sarà un distacco, ma lo affronterò con gioia e tranquillità, così che la bambina di conseguenza sarà positiva e rilassata.” Sorriso disteso, esibito sistemando sulla spalla la borsa contenente gli asciugamani per andare al fiume.
MENO DUE SETTIMANE
-Attacchi di panico, sudorazione fredda con momenti di smarrimento;episodi di angoscia correlati a crisi di pianto.
Assenza di sonno.
Bambina basita risponde a madre instabile con sorriso beffardo.
MENO UNA SETTIMANA
-riacquisizione di calma apparente simile a quella sfoggiata dal caro Jack Torrance in Shining.
“No, guarda onestamente, pensandoci, non sono più così agitata”.
Tremolio evidente dell’occhio destro.
MENO 4 GIORNI
– Passo incerto e tachicardia nel tragitto verso l’asilo, per il colloquio conoscitivo con la direttrice.
Decisione di non chiedere se contestualmente all’inserimento di mia figlia possiamo far partecipare alla cosa anche mia madre a mio sostegno, la quale potrà a mano a mano lasciarmi sola prima per dieci minuti con la scusa di prendere il pane, poi un’oretta per la spesa e via di seguito finché non mi abituo a star da sola.
Instabilità emotiva e ambiguo balbettio nell’ammissione del fatto che la bimba ancora viene quasi esclusivamente allattata in quanto la vista del cucchiaio la indispone/che non dorme il pomeriggio e non ha idea di cosa sia un lettino/che gongola e ride di gusto appena sente la parola “NO”!
GIORNO PRIMA DELL’ INSERIMENTO
-Momenti Soap Opera brasiliana a basso costo di produzione caratterizzati da attacchi di nostalgia con annessi tentativi collosi e appiccicaticci di abbracciare a ripetizione la propria prole come se stesse per andare al college/a lavorare in Australia per un anno/in spedizione in Vietnam.
GIORNO DELL’INSERIMENTO
-Comunicazione urbi et orbi tramite i principali mezzi di comunicazione del lieto evento: ” PRIMO GIORNO DI ASILO /cresci troppo in fretta, amore mio..” 😱😭
Dislocamento presso l’asilo con bimba agguerrita sul passeggino protesa con dito puntato davanti a sé tipo carica sul carretto di Ettore contro Achille, mentre la mamma fa esercizi di respirazione preparto.
ECCOCI.
Mia figlia guarda in visibilio la stanza piena di bimbi. Io mi siedo, e la guardo.
Ciuccia una forchetta di plastica, conversa amabilmente in bambinese con un altro personaggio piccolo e tenero come lei, cerca di salire su un piccolo cavallino di plastica e poi perde un calzino. Resto immobile, decido di non intervenire. La maestra lo raccoglie e le sorride, rimettendoglielo. Immediatamente riparte, e va verso una parete a specchio piazzandoci bellamente le manine sopra con un sonoro SCIACCKKK, cercando di tirarsi in piedi. I nostri sguardi s’incontrano e lei sorride, con quei dentoni in bella vista che mi fanno gonfiare il cuore.
E lì ho l’illuminazione: “è stato un anno speciale, io e te sempre insieme. Ci siamo amate e fuse in una simbiosi che non può essere resa a parole. È stato vedermi nei tuoi occhi, è stato pelle a pelle che ci ha nutrito l’anima.”
Però Clara, l’hai sentito?
Tac! È ora di tagliare il cordone!
Salutiamo le nostre amate abitudini di questi mesi per conoscerne altre, nuove e meravigliose.
È ora di scoprire il mondo amore mio, sia per me, che per te.. Logisticamente un pochino più lontane in alcuni momenti, certo, ma sempre insieme.