🌛Breve cronistoria dello svolgimento di una notte da mamma🌜
La mamma prende il libro delle fiabe, perché leggere è educativo, formativo ed in più è una pratica ottimale fin da piccolissimi.
Demorde solo dopo che suo figlio/a, nell’ordine, ha tentato di strappare una pagina cartonata dal libretto, mangiarsi la copertina e cominciato a strillare perché gli è stato impedito di portare a termine entrambi i tentativi:è riuscita a pronunciare solo “c’era una volta”, urlato a cappella per lo sforzo di strappare il libricino dalle mani dalla presa d’acciaio del piccolo/a.
“Vabbè, ‘a mamma, ci riproviamo fra qualche settimana”. Conviene diplomaticamente sorridendo.
Lo stringe allora fra le braccia teneramente e,o cantando tutta la discografia di Cristina D’avena, o attaccandolo alla tetta, o cullandolo dolcemente finché le reggono le braccia, o facendo tutte le cose insieme, lo accompagna amorevolmente fra le braccia di Morfeo.
Cerca di appoggiarlo nel lettino, ma quello apre lesto un occhio appena tocca il suo materassino, attento e sul chi va là, peggio di un dobermann.
La mamma lo riavvicina a sé e lo appoggia allora nel lettone, e quello/a continua a dormire pacificamente.
“Ma avrà dei sensori apposta per distinguere il suo letto dal nostro?” Si domanda perplessa la mamma, guardando il suo piccolo/a dormire serenamente, rapita dalla bellezza di quel piccolo visino perfetto.
Lo accarezza con la punta di un dito,e gli scocca un bacio in fronte.
Spegne la luce.
Il piccolo/a comincia così sollecitamente la sua attività notturna di: estensione degli arti avvicendata a mosse alla Rey Mysterio e/o alla Bruce Lee; tentativo di gattonamento ad occhi chiusi, con conseguente morbido crollo molto, molto vicino alla faccia della mamma; capovolgimento a testa in giù con piede presso il mento della mamma; riposizionamento coatto a testa in su, con conseguente rotolamento verso la mamma, la quale continua allora a dormire in una striscia di letto di circa trenta-trentacinque centimetri abbondanti; piccolo pianto, subito sedato trovando la tetta ( o ciuccio che sia), che la mamma ha celermente estratto e proposto, rimanendo con un braccio sotto il cuscino e l’altro dietro la schiena; rotolamento del bimbo presso schiena di papà con guadagno a favore della mamma di un po’ di materasso LA QUALE PRONTAMENTE si mette a pancia in su, riacquistando la circolazione perduta alla parte sinistra del corpo, posizione che verrà da lei goduta intensamente fino al successivo accenno di pianto (quaranta minuti dopo) nuovamente contenuto rapidamente con lesto scatto verso il piccolo/a; perdita dei centimetri guadagnati precedentemente e sistemazione in prospettiva bidimensionale per le restanti ore di “sonno”, senza escludere naturalmente, probabili ripetizioni random delle mosse esposte precedentemente.
Mattina: piede e braccio destro privi di sensibilità; schiena similare a quella di un vegliardo e agilità comparabile a quella vantata dal comodino posto al fianco del letto.
Buongiorno mamma! Dormito bene? 😅