Va bene che fino adesso mi sono trattenuta, ma ritengo non sia più il caso di rimandare oltre la narrazione e l’analisi della sempre attuale questione che si basa sull’eterna diatriba fra le presunte “mamme perfette” e le cosiddette “mamme Carlone” (ovvero le sbadate, le goffe, le casinare,le maldestre).
Senza assolutamente schierarmi dalla parte di una delle due fazioni, antiche come il mondo, o palesare in quale di esse io personalmente mi riconosca, vorrei andare ad illustrare come questi due storici partiti, non perdano occasione per scontrarsi manco fossero due bufali nella Savana, che si danno cornate secche come nocciole per definire chi sia il maschio alfa.
La “mamma perfetta” mostra effettivamente padronanza di tutto ciò che fa e non perde occasione per farlo notare alla buffa “mamma Carlona”.
Il suo bambino/a mangia autonomante fin da quando è nato, piange solo per necessità stringenti e dorme tutta la notte in beata solitudine che lo devono svegliare tirandogli una bomba carta nel lettino. Lui/lei è GIÀ ABITUATO/A a far tutto. Lui/lei all’asilo non avrà problemi.
Lo/a portano dappertutto e lui/lei sta bravo, si sporca sí, ma solo in modo buffo, e comunque lei riesce a togliere senza fatica ogni macchia dai piccoli cardigan dalla perfetta fattura.
Il pargolo della “mamma Carlona” invece, sembra aver deciso in modo irremovibile e insindacabile di dormire stabilmente a stella con mamma e papà Carlone fino a 18 anni, poppare fino alla medesima età rifiutando ogni altra pietanza e piangere appena gli cade un gioco, che “mamma Carlona” corre lì subito al suo capezzale a stringerlo per consolarlo senza resistere nemmeno un millesimo di secondo tentando di temprare la sua resistenza; le sue magliette vantano macchie incancellabili e dalla misteriosa recidivitá, che “mamma Carlona” tenta di contrastare mediante il ricorso a pericolosissimi candeggi che, conscia di non saper gestire, avranno solo l’effetto di trasformare tutto il guardaroba in quello psichedelico di un figlio dei fiori capellone.
La “mamma perfetta” non dimentica mai nulla,ha una lista stampata in testa con le cose base da portare sempre con sé nella sua irreprensibile borsa per il bebè: ha un cambio completo sempre a portata di mano e un sorriso smagliante da sfoderare guardando la “mamma Carlona” che sudata e concitata, cerca di trovare nel suo “zaino Carlone” pieno di ciarpame, scontrini e cose initili, il bicchiere con salvagoccia del suo bambino/a, i pannolini, o le maledette salviette per pulire le manine che questo/a ha appena inserito/pucciato/sfregato/immerso trionfalmente in qualche sostanza purulenta, appiccicosa e lercia.
Mentre “mamma perfetta” porge il “babacio preferito” al figlio/a, “mamma Carlona” si è dimenticata il gioco, quindi il suo bambino/a dovrà accontentarsi di sollazzarsi con le chiavi di casa o i suoi occhiali da sole Carloni.
La “Mamma Carlona” si è già trovata ad arrangiare temporaneamente suo figlio/a facendolo su con la sua t-shirt, dopo che questo/a si era infradiciato/a inspiegabilmente fino al pannolino in modo irrecuperabile e in quanto sprovvista di un cambio completo: ha così guidato in reggiseno verso casa, augurandosi che nessuna forza dell’ordine la fermasse in una così poco dignitosa evenienza, ma comunque non ha ancora imparato la lezione, testona di una Carlona che non è altro.
La “mamma perfetta” chiede spesso alla “mamma Carlona” se suo figlio/a faccia una determinata cosa che il suo naturalmente già svolge senza difficoltà e con totale genuinità da mesi e pone il quesito con la stessa espressione beffarda sfoggiata dalla professoressa delle superiori di “mamma Carlona” durante un’interrogazione, quando
era chiaro e lampante dal suo balbettio e dallo sguardo dubbio che non aveva studiato una beneamata cippa.
“Mamma perfetta” individua la “mamma Carlona” (e viceversa) a chilometri di distanza e quotidianamente le due imbastiscono il medesimo siparietto dai contenuti scontati.
Una cosa però “mamma Carlona” (che pare essere solo di primo acchito la più svantaggiata nella questione) finge di non sapere, e cioè che “mamma perfetta” in realtà molto spesso è più Carlona di lei, solamente che è molto più scaltra a non farsi beccare.
Eh sì, è proprio così.
Mamme tutte, va bene che questo battibeccare a volte è anche terapeutico, ma sappiate che in effetti, siete insindacabilmente perfette nell’amare i vostri bambini MA comunque TUTTE, (più o meno manifestamente, più o meno frequentemente) amabilmente, splendidamente,donchisciottescaménte con entusiasta spavalderia e ,viva iddio, goffe e Carlone nell’accudirli.