Storie di parodia quotidiana

La memoria dell’acqua☀️🏖️😂

Ma ricordi, che da piccoli, in estate, quando scorgevamo uno specchio d’acqua qualsiasi, ci si fiondava dentro senza curarsi minimamente della temperatura, addirittura quasi senza percepirne nemmeno realmente la condizione termica, che solitamente era compresa fra il gelo artico e il brinato antartico, che non era cosí disinibito nemmeno il pinguino imperatore?

Stavamo lì a sguazzare allegramente, anche con le labbra blu e le mani cotte, finché qualche adulto riusciva a convincerci ad uscire (nel migliore dei casi) agitando nella nostra direzione un Cucciolone oppure utilizzando bassissime minacce ed intimidazioni, che andavano dal murarti vivo in cameretta fino a settembre, alla condanna a passare i venturi pomeriggi a spuntare in solitaria tutti i fagiolini dell’orto.

Ed ora, invece?

A trent’anni, l’ingresso in acqua viene effettuato con lo slancio e la destrezza di un ottuagenario: l’immissione anche detta “a biscotto” viene eseguita scrupolosamente per gradi specifici PIEDE-POLPACCIO-GAMBA ALTA-BASSO VENTRE con gemito d’afflizione e sofferenza annesso ad apertura di ogni fase e acclusa intimidazione tuonata urbi et orbi di non osare rivolgere schizzi gogliardici in tua direzione in questa fase delicatissima e cruciale di avvezzamento del corpo alla temperatura dell’acqua.

Ah, come smaniava il tuo “io” del passato per entrare nel raggio gravitazionale di una palla qualsiasi.. ORA, invece, minacciato da impietosi spruzzi polari, ti muovi guardingo camminando come un gambero, latrando con voce stridula ai bambini di giocare “CORTESEMENTE IN UN’ALTRA DIREZIONE O VE-LO-BUCO- QUEL-PALLONE”.

A conclusione di questa  immissione traumatica ed eroica, potrai essere ammirato mentre ti cospargi mestamente il capo per scongiurare un’insolazione con la destrezza di un playmobil cercando di non procurati autonomamente spruzzi in luoghi asciutti

Il tutto

SENZA NATURALMENTE RIUSCIRCI