(D.L.D.M.( Donne Libere De Magná)
Movimento per l’emancipazione delle donne che mangiano con la selettività e la continenza di un sacco dell’umido; che finiscono volentieri tutte le pietanze scartate dalla propria prole anche se cadute miseramente a terra, ciucciate e mezze smangiucchiate; che divorano i grissini ANCHE prima della pizza e poi le croste di quest’ultima senza vergogna alcuna; che non rifiutano mai e DICO MAI il dessert.
Perché è alto tradimento.
Perché non è bene.)
Esiste una leggenda metropolitana che mi fa ridere in modo sguaiato, grossolano e sbracato (proprio come il contenuto di questa storia)considerando quando è sciocca e menzoniera: parliamo della presunta esiguità di fame di tutte le donne, le quali mangerebbero come uccellini.
No, no e poi no! Sono BALLE! Tutte BALLE, sonore e altisonanti BALLE.
“Ah, aiutami a finire la pizza che non ci riesco da sola”/”con la colazione che ho fatto sono a posto fino a mezzogiorno”/ “eh, e chi lo trova uno spazietto per il dolce” sono solo misere e insulse BAGGIANATE.
Sì, ok, ci sarà anche una minoranza di donne le quali possano vantare la fortuna di non essere assillate costantemente da una fame (e da un’esigenza intrinseca ed estrinseca di carboidrati) irriducibile, inestinguibile, indecifrabile, primigenia, ancestrale, indicibile e astrale che neanche Ulisse dopo vent’anni fuori casa, lontano da quella santa donna di sua moglie Penelope, regina del focolare e dei fornelli: ma si tratta di eccezioni che confermano la regola.
Tutte le altre, hanno fame, esattamente come uno spaccapietre dopo 12 ore in miniera, solo che ce l’hanno INGIUSTIFICATAMENTE anche senza aver fatto grandi sforzi e magari anche dopo essersi nutrite da poco.
Cercano allora di darsi un contegno, oppure di convincere per prime se stesse blaterando rifiuti insulsi con gli altri e utilizzando formule mendaci come quelle di qui sopra, negando per esempio di non voler finire una data pietanza quando invece ne consumerebbero volentieri con parchézza un tris/quatris; spergiurando di non aver voglia del dolce quando potrebbero gozzovigliare comodamente dopo un pasto faraonico con un cono da cinque euro; sostenere di non aver più fame solo per mettere un freno alla propria smodatezza, per poi guardare con occhio lucido il proprio compagno finire il cibo per loro, il quale probabilmente lo farà anche lamentandosi di aiutarci ad ultimare il piatto unicamente per questioni etiche.
Non parliamo poi delle donne in stato interessante,che costituiscono caso ancora più a parte, in quanto potrebbero ingerire anche le stoviglie intorno al piatto, se fossero guarnite da un poco di formaggio grana.
Quindi basta,
ammettiamolo.
Abbiamo sempre fame e sicuramente molta di più di quella di un uomo adulto di ottanta chili.
O comunque uguale.
E soprattutto:
lo spazio per il dolce c’è sempre, e l’altra ipotetica donna al tavolo con noi che lo ammetta senza paura e indugio, sigilla con le sue commensali un patto di solidarietà e di fratellanza imperituro, sdoganando lo stupido cliché del io
HO MANGIATO TROPPO QUINDI PRENDO SOLO IL CAFFÈ, GRAZIE(ALCAZZO).
(riflessione maturata durante questa splendida vacanza con te, Lindi, che non hai paura di essere peggio del bidone del compost, proprio come me).