Storie di parodia quotidiana

Nonni.

Alle mie nonne/i che mi hanno nutrita (nel corpo e nello spirito, ma comunque TANTISSIMO NEL CORPO) con passione e instancabilità, combattendo e sfoderando le più INNOCENTI POKER FACE in risposta alle insinuazioni e intimidazioni dei loro figli, nostri genitori, quando questi facevano illazioni sul fatto che ci dessero troppi dolci, troppo cibo e troppi vizi. CERTO, le finte pesche al cioccolato e alchermes ricoperte di zucchero MAGARI non avranno fatto di me la nuova Kate Moss ma di certo il loro ricordo mi gonfia il cuore; PARIMENTI, le pere con il formaggio a merenda hanno sicuramente contribuito a formare queste BELLE OSSA GROSSE, che ora PERO’,mi forniscono l’ALIBI PERFETTO per giustificare la mia bella stazza.
E
ai nostri genitori, che adesso fanno anche i nonni e che sono meravigliosamente  indisciplinati e sordi alle nostre richieste.

Sembravano due capi istruttori dei Navy SEAL.

Avevano la flessibilità, malleabilità e indulgenza di una guardia carceraria a Rebibbia.

Il cibo spazzatura era tollerato quanto il crack e potevi stare a piangere davanti alle patatine al supermercato giusto il tempo che intercorreva fra il sollevamento della loro mano a mo di “TE LE DO” e l’attivazione subitanea del tuo spirito di conservazione. Un solo sguardo, era sufficiente per farci desistere dal compiere una data azione sconsiderata.

ORA

due hippies vestiti di canapa, con i fiori intrecciati nei capelli e che vivono in un furgone, mostrano tratti di maggiore fermezza di loro.

BASITI, assistiamo alla trasmutazione dei genitori in nonni.

TRATTI DISITINTIVI DELLA SURROGAZIONE IN NONNO:
1. Rimozione e scardinamento senza eccessive cerimonie dei pilastri educativi con la quale hanno TIRANNEGGIATO i figli, diventando indulgenti e malleabili come e forse più del Papa, nei confronti dei nipoti. La frase “E CHE SARA’ MAI”, diventa il loro MANTRA.
2. Incuranza, indolenza e irrisione per le NUOVE regole imposte dei genitori, loro figli, tacciati d’essere AMPOLLOSI e IMMOTIVATAMENTE severi, con queste bislacche IDEE DI OGGI. Le espressioni “ EEEEH MA CHE ESAGERATI”/” COME SE IL GELATO AVESSE MAI UCCISO QUALCUNO”/”TU NON SEI MAI MORTO diventano i loro mezzi per sgangherare ogni straccio di proposito o tentativo d’autorità imposto dalla propria prole.
3. Negazione sistematica dell’effettivo valore nutrizionale del cibo, tramite affermazioni dalla DUBBIA VERIDICITA’ del tipo: “IL PANE L’HO FATTO IO, NON E’ INDUSTRIALE,QUINDI NON FA INGRASSARE. “LA MIA PARMIGIANA E’ SOLO POMODORO E MELANZANE, PRATICAMENTE UN PIATTO LIGHT”.
4. Gestione filosofica e pedagogica del capriccio: neanche Mahatma Gandhi era al confronto così comprensivo e paziente. Mentre precedentemente IL VENTAGLIO di alternative offerto si riduceva ad UNA che si sarebbe presto trasformata in NESSUNA, ora essi sono aperti a mille possibili soluzioni: “A NONNA, NON TI PIACE QUEL GUSTO DI GHIACCIOLO? E NE SCEGLIAMO UN ALTRO AMORE. QUESTO LO MANGIA IL NONNO.”
5. Utilizzazione smodata della frase “AI MIEI TEMPI” accompagnata da sorrisi d’accondiscendenza che si rivolgerebbero ad un instabile di mente e scosse di capo per ottenere SUBITAMENTE la ragione in un QUALUNQUE dibattito sulla gestione dei figli.
6. NECESSITA’ incontrollabile di offrire al nipote tutto ciò che la tradizione dolciaria OFFRA INDISTINATMENTE “MA COME IL TIRAMISU’ NON LO PUO’ MANGIARE GUARDA CHE LE UOVA SONO QUELLE DEL NONNO”; “MA PER UNA VOLTA CHE ASSAGGIA LA NUTELLA COSA VUOI MAI CHE POSSA SUCCEDERE”.
7. INCAPACITA’ di valutazione delle dosi di qualunque cosa, tendente sempre e comunque al TANTISSIMO, che si parli di

CIBO

GIOCHI

ATTENZIONI

AMORE