Storie di parodia quotidiana

Bimbo/a gattonante ore dodici 😱

Quando un figlio comincia a strascinarsi per casa come un Marine o, peggio ancora, inizia a gattonare, IL GENITORE prende improvvisamente consapevolezza del fatto che alla sua casa manchi solo il fossato con gli alligatori e la camera delle torture affinché venga eletta ufficialmente il luogo più insidioso, infido e pericoloso che si possa concepire.

La sua piccola creatura passa ,senza dare alcun avvertimento, dallo stare supina, pacifica e a gorgheggiare dispensando dolcissimi sorrisi, al rotolare, strascicarsi e all’andare a carponi veloce come uno squalo Mako e agguerrito esattamente come quest’ultimo, con l’esclusivo intento ed obiettivo di raggiungere le cose più inappropriate e sconvenienti, costringendo il genitore a trascorrere ore ed ore a sollevare il pupo e rimetterlo seduto in un dato punto del salotto lontano dal tanto agognato fulcro d’interesse, PUNTO dal quale questo immantinente, ripartirà a strisciare verso qualcos’altro di improprio e ricoperto di germi, dal quale verrà nuovamente allontanato, con vivo disappunto.

Mentre il piccolo comincia in questo modo a testare il molleggiamento delle rotule del genitore, quest’ultimo, specializzandosi nella disciplina olimpica “squat con sollevamento bambino”, comincia a vagare con lo sguardo in modo allarmato, scorgendo dappertutto angoli e scandagliando ad uno ad uno i componenti del suo malfido arredo.

D’un tratto, il genitore ( inteso indistintamente come mamma e papa’) decide di disfarsi di gran parte dei suoi averi, liberandosi d’un colpo dell’horror vacui che, in base alla quantità di ciarpame che si trova a ritirare negli scatoloni in cantina, comincia a sospettare l’avesse assalito negli anni precedenti la decisione di formare una famiglia.

L’abitazione si riduce ad essere un nudo pavimento con qualche mobile impacchettato ai lati, in cui comunque, il piccolo erede, continua a farsi immancabilmente e autonomamente del male: testate e nasate sono all’ordine del giorno, che una tuta da motociclista ed un casco integrale cominciano a non sembrare nemmeno tanto eccessivi.

Il povero tutore comincia anche e SOPRATTUTTO ad odiare il fasciatoio, sul quale il suo bambino ha cominciato a dimenarsi come una trota. Lo cambia così sul tappeto, cercando di schivare i fendenti scagliati dal piccolo con le sue gambette, che certo non ha alcuna intenzione di rendergli così semplice un’attività prima tanto scontata.

Un’altra curiosa caratteristica del bimbo “deambulante”,come un proiettile impazzito, è la predilezione per gli oggetti perentoriamente vietati: telecomandi, telefoni, stoviglie e oggettistica varia ed eventuale, divengono il più vivido dei desideri.

L’ottimista genitore penserà allora d’essere scaltro e astuto quando si presenterà al cospetto del figlio con le riproduzioni giocattolo dei medesimi oggetti, sicuro che questo si riterrà soddisfatto una volta in possesso di quegli strumenti colorati, sicuri e adatti.

AH, ANTICO CANDORE,quanta ingenuità!

Il piccolo continuerà a prediligere il telecomando nero, inerte e made in china mezzo masticato dal cane,e una volta agguantato, lo solleverà sfoggiando la stessa espressione di Cannavaro all’innalzamento trionfale della coppa del mondo nel 2006.

In molti casi, la famiglia è anche costituita da un altro essere che si disloca muovendosi carponi, spesso altrettanto basito dinnanzi al piccolo umano nell’inedita versione in movimento: prevalentemente si tratterà di un gatto, oppure un cane, (ma non escludiamo conigli e maialini).

La capacità di spostarsi autonomamente coinciderà allora con i primi, autonomi e teneri approcci fra i due esseri. Così, se saremo fortunati, li potremo ammirare entrambi sdraiati a terra, timidamente tesi l’uno verso l’altra con zampa e mano, a ricreare l’affresco del Michelangelo nel dettaglio delle mani protese di Dio e Adamo che stanno per toccarsi; oppure semplicemente a leccarsi l’un l’altra da buoni fratelli.

Il buon genitore, guarderà suo figlio farsi su come un Kebap nel tappeto e nei peli del suo fidato animale domestico;avrà un sussulto vedendolo ciucciare il Kong del cane e lavarsi alacremente le manine nella ciotola dell’acqua del gatto.

Il piccolo, risponderà al “NO,NO,NO,QUELLO NO!” tuonato dal genitore che vorrebbe erigere la sua parola ad Imprimatur Papale, con sonore risate a quattro denti e magari facendo un ilare”ciao-ciao” con l’adorabile manina paffuta.

Caro genitore non perdere l’ottimismo, ricorda che, come dice un antico detto:

ogni mattina, nelle case, quando sorge il sole, un genitore si sveglia e sa che dovrà correre più del suo bambino gattonante per impedirgli di ciucciare la suola della sua ciabatta.

ogni mattina, nelle case, quando sorge il sole, un bimbo si sveglia e sa che dovrà gattonare più veloce dei suoi genitori se vorrà finalmente provare a sdraiarsi nella cuccia del cane.

Ogni mattina, nelle case, quando sorge il sole, non importa che tu sia una mamma, un papà,un bambino (un gatto o un cane) : l’importante è che cominci la giornata già ridendoci su.