Ricorda che:“ci vuol farina, del proprio sacco…” come dice la Vanoni, nella nostra canzone preferita.
Sì, sì, ci vuole.
Osserva, ma poi fai da te.
Quando ti va di ballare, fai come adesso, quando senti una canzone che ti piace, sorridi e ondeggia da autodidatta: mica devi diventare la nuova Carla Fracci, devi divertirti! Chiudi gli occhi, muoviti e poi scoppia a ridere.
Sii sempre così spontanea e divertente, una barzelletta mezza farfugliata, e sei già Gigi Proietti.
Fai sempre come ora: dì ad alta voce, con tono squillante, e grande orgoglio, cosa ti fa paura. Se conosci i tuoi limiti, saprai sempre come, e se, è il caso di superarli.
Rimani come sei: occhi grandi, curiosi sul mondo. Ciglia che sbattono forte, mentre scruti concentrata qualcosa di intricato che a tutti i costi vuoi sbrogliare da sola:io vorrei tanto intervenire, per facilitarti il compito, ma tu continua con un urlo ben piazzato a ricacciarmi al mio posto, ricordami sempre che tu sai far da te.
Incaponisciti, e in un attimo lascia andare.
Guardami sempre con quegli occhi complici e la mia anima tornerà ogni volta bambina, a giorni belli, a guance calde, a braccia strette, a piccoli piedi che fanno grandi passi.
Rimani timida, innamorata dei tuoi pregi e gelosa dei tuoi difetti, la tua migliore amica, capace di reggere con ironia le guance che a tradimento arrossiscono.
Io sarò lì: a gioire quando gioirai per essere riuscita, a prenderti per mano se avrai bisogno di aiuto.
Sorridi, arriccia il naso, arrampicati e arriva in cima, butta le braccia in aria e festeggia, anche il più piccolo risultato.
Togliti le scarpe e guarda in alto: che tu sia sempre sferzata da un vento propizio, che l’erba ti solletichi la pianta dei piedi.