Storie di parodia quotidiana

La Mu-Mu

Ci sono due tipi di mamme (ma anche di papà): quelle che cercano minuziosamente di far dire le cose giuste ai loro bimbi piccoli, e quelle che adottano in grande spolvero le parole quasi giuste coniate dalla propria prole in quel segmento velocissimo di vita, in cui i piccolissimi imparano ad esprimersi buffamente.

Io faccio parte della seconda categoria:cipipesse, pepé, bichirini, suoni gutturali e un vasto insieme di onomatopee sono entrate a far parte del nostro vocabolario casalingo, soppiantando senza grandi cerimonie molte parole giustissime di uso corrente.Direte: “molto istruttivo, complimenti”.

Ma la cosa, ahimè, non dura per molto.

Purtroppo, arriva un dunque in cui la rotta si deve per forza invertire. E non è il genitore a guidare il timone responsabile di tale virata: ma proprio il piccolo, impegnato costantemente nella sua coraggiosa opera di dichiarazione d’indipendenza quotidiana.

E allora, mentre io me ne stavo ad indicare le mucche in un tripudio festante di <mu-mu>, ecco che mia figlia mi ha guardata con compassione e ha salutato < il manzus comunis> sbattendo le palpebre con aria perplessa. Cicertole, cipipesse e pio pio lasciano allora il posto a lucertole, principesse e uccellini. Io mi stringo nelle spalle e sospiro, perché il tempo passa troppo in fretta, e tu cresci davvero troppo velocemente.

Mi insegni, mi illumini: da quando sei nata, mi innamoro perdutamente ogni giorno. Mi stupisco, di quanto da sola tu voglia ostinatamente, e di quanto conseguentemente tu riesca a fare. E anche di quanto io debba costringermi a lasciarti fare.

Io mi sono annotata tutte le parole quasi giuste, che sono tanto care e dolcissime, protagoniste di indelebili ricordi. Ma mi sono anche ripromessa di gioire ad ogni vocabolo che da ibrido diventerà certissimo.

Cresci, un passo alla volta, una parola per tipo: e me lo fai capire, a chiarissime lettere.

I bimbi diventano grandi, e le mamme e i papà con loro, grazie a loro.

Per fortuna, comunque, le ciglia son rimaste le cecilie.

Almeno un altro po’.

Io fretta non ne ho.